1931
Artista e scrittrice, da oltre quattro decenni Isabella Ducrot sviluppa una ricerca profondamente radicata nella sua straordinaria e duratura passione per i tessuti, che occupano un posto centrale tanto nella sua opera pittorica quanto nei suoi scritti. Frutto di lunghi viaggi attraverso l’Asia e l’Europa orientale – Russia, Turchia, Cina, India, Tibet, Afghanistan – la sua collezione di stoffe antiche, databili dal IX al XX secolo, costituisce un patrimonio di studio e di ispirazione costante.
Nelle sue opere, realizzate su carta rara con tecniche miste – inchiostro, acquarello, pastello, collage – i materiali sono trattati come pura materia, capaci di rivelare struttura, ritmo e relazione tra colore e luce. Motivi ricorrenti come paesaggi, vasi, teiere, figure intrecciate o tessuti a scacchi si ripetono fino a diventare essi stessi soggetto e protagonista dell’immagine: un linguaggio che risuona come preghiera, respiro o battito, e che riflette una concezione della ripetizione non come ornamento, ma come nucleo emotivo ed espressivo.
Il suo lavoro è stato presentato in importanti mostre personali, tra cui: Le Consortium, Digione (2024), Museo della Civiltà, Roma (2024), MAXXI Taormina (2023), Art Basel Unlimited, Basilea (2022), San Giuseppe alle Scalze a Pontecorvo, Napoli (2021), Spazio Parlato, Palermo (2018), Museo Archeologico Nazionale, Napoli (2015), oltre a due importanti personali alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2008 e 2014).
Ha esposto inoltre in numerose gallerie internazionali, tra cui Galerie Gisela Capitain (Colonia), Sadie Coles HQ (Londra), Petzel Gallery (New York), STANDARD (Oslo), Capitain Petzel (Berlino), Belenius (Stoccolma), Galerie Mezzanin (Ginevra).
Ha partecipato due volte alla Biennale di Venezia (1993 e 2011).
Accanto all’attività artistica, Isabella Ducrot è autrice di numerose pubblicazioni, tra cui: I ventidue luoghi dello spirito (2022, Quodlibet), Women’s Life (2021, Quodlibet), La stoffa a quadri (2018, Quodlibet), Fallaste Corazón (2012, Il Notes Magico), Suonno (2012, La Conchiglia), La matassa primordiale (2008, Nottetempo).
Nel 2024 ha realizzato scenografia e allestimento per la collezione Dior SS24 al Musée Rodin di Parigi, su invito di Maria Grazia Chiuri. Nello stesso anno è stata protagonista di un ritratto firmato da Rebecca Mead per la sezione Profiles del “The New Yorker”, dal titolo An Artist Flowering in Her Nineties.
Nel 2025 è uscito nelle sale il documentario a lei dedicato Tenga duro signorina, diretto da Monica Stambrini.
Vive e lavora a Roma.
Collezioni pubbliche
- Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma
- Galleria Comunale d’Arte Moderna, Roma
- MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma
- Museo d’Arte Contemporanea, Gibellina, Sicilia
- Le Consortium, Dijon, Francia
- MAMCO, Ginevra, Svizzera
- Cranford Collection, Londra
- EMMA – Espoo Museum of Modern Art, Finlandia
- Astrup Fearnley Museum, Oslo, Norvegia
- Munchmuseet, Oslo, Norvegia
- Metro Station, Piazza Vanvitelli, Napoli
- Teatro Olimpico, Roma
Selezione opere
Gallery
Extra
Mostre in galleria
Fosca · Pierre-Yves Le Duc · Iris Nesher
Alice Schivardi · Angelo Titonel
Leila Vismeh · Janine von Thüngen